[vc_row][vc_column][dfd_single_image image="24400"][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]GAMBARDELLA INTELLIGENZA ARTIFICIALE TICINO - La prima preoccupazione che circola da anni sull’intelligenza artificiale è: cosa ne sarà dei lavori attuali? Manderà molti operai a casa?
Gli esperti di informatica di tutto il mondo cercano di rassicurare l’opinione pubblica procurando tutti i dati a loro disposizione, ma senza un gran successo. È così giusto preoccuparsi del futuro? Ci aiuterà a rispondere il professor Luca Maria Gambardella, professore alla Facoltà di Informatica dell’USI e membro dell’IDSIA nel Canton Ticino.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]
[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="15" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Luca Maria Gambardella è una figura chiave dei progressi in Svizzera sull’intelligenza artificiale. Direttore dell’Istituto Dalle Molle di studi sull’intelligenza artificiale (IDSIA) dal 1995 al 2020, ha contribuito a puntare i riflettori sul Ticino. Infatti l’ultima edizione del Global Innovation Index colloca la Svizzera al primo posto, davanti a Svezia e Stati Uniti. L’istituto diretto da Gambardella è diventato quindi un pioniere dell’innovazione a livello mondiale, facendo conoscere l’operato di un italiano in tutto il mondo.
Adesso il passo da compiere è diventare appetibili per le grandi società che vorranno usare l’intelligenza artificiale in futuro. Non sarà semplicissimo, dato che i competitors sono molti e di tutto il mondo, ma il supporto di investimenti privati e pubblici potrà aiutare l’IDSIA.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]
[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="15" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Così possiamo riassumere il pensiero di Luca Maria Gambardella riguardo l’intelligenza artificiale. Infatti il professore è molto ottimista sulle conseguenze della nuova tecnologia in ambito lavorativo. Una statistica a supporto è quella del report “Future of Jobs 2020” pubblicato dal World Economic Forum. I posti di lavoro sostituibili dalla nuova suddivisione uomo-macchine sono stimati a 85 milioni circa, ma le nuove professioni saranno 97 milioni.
“Credo che il Covid abbia fatto più danni al mercato del lavoro e dell’economia (...), piuttosto che la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale in tanti anni. Se in questo periodo alcune attività sono andate avanti, è stato grazie alla possibilità di lavorare/insegnare/acquistare in remoto, ovvero grazie soprattutto alle moderne soluzioni digitali.” - Luca Maria Gambardella in un'intervista al Corriere del Ticino
Una prospettiva sul futuro, quella di Gambardella, che certamente prevede cambiamenti, ma non peggioramenti.
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