La Commissione Europea sta considerando la questione delle Loot Box, della manipolazione e del marketing aggressivo nell'industria dei videogiochi e dei free-to-play. Particolare attenzione è posta sulla tutela dei consumatori, inclusi i più giovani.
Un Loot Box è un tipo di sistema di acquisto in-game in cui i giocatori acquistano una scatola virtuale che contiene una serie di oggetti casuali, come skin per personaggi, oggetti di gioco o altri bonus. Questi oggetti sono solitamente utilizzati per personalizzare il proprio personaggio o per aumentare le proprie possibilità di successo nel gioco. Il contenuto della scatola virtuale è generalmente svelato solo dopo l'acquisto, creando un elemento di sorpresa e di approssimazione. Il sistema Loot Box è stato criticato da alcuni perché potrebbe incoraggiare comportamenti di gioco compulsivi. Addirittura potrebbe essere considerato come una forma di gioco d'azzardo.
Tanto che Adriana Maldonato Lopez lo ha posto sotto l’attenzione delle Commissione Europea da Adriana Maldonato Lopez. La Parlamentare ha presentato alla Commissione un rapporto che sottolinea la necessità di creare un regolamento unico per il mercato dell'Unione Europea che stabilisca le linee guida per le modalità di acquisto in-game.
Nel report si legge che alla Commissione Europea sono state in particolare quattro categorie di interventi: attuazione di una classificazione per fasce d’età; protezione dei consumatori; Monetizzazione e sostegno all'industria. Vediamo però come grazie al riassunto che troviamo sull’articolo di gamesindustry.biz a riguardo:
Il rapporto ha ottenuto un alto numero di voti a favore, 557 per l’esattezza. Ciò dimostra un forte interesse da parte dell'Unione Europea di regolamentare il mercato dei videogiochi.
Come abbiamo visto nella sezione ‘Sostenere l'industria’ il report non serve solo a screditare il mondo dei videogiochi e a destare preoccupazioni. Riconosce infatti anche il grande potenziale che questi hanno in termini educativi, per la salute mentale e lo sviluppo cognitivo. A tala proposito è stata proposta, tra le altre cose, l’opzione di seguire una strategia europea condivisa per promuoverne lo sviluppo.
Come nostro solito all'interno di questa rubrica, abbiamo chiesto a chi ha a che fare con questa realtà ogni giorno cosa ne pensa. Questa volta abbiamo parlato con Giulia Sperandeo, esperta di modellazione 3D.
Attualmente il mercato videoludico, soprattutto quello dedicato al mobile gaming, è parecchio saturo di questi sistemi di lootbox e sistemi pay to win. La problematica va soprattutto a diventare importante quando si parla di giochi che hanno come target di destinazione le fasce di utenti più piccoli. E in questi casi la casa produttrice, anche essendo a conoscenza di ciò, non si risparmia ad inserire contenuti acquistabili con moneta reale che spesso vanno a discapito di pagamenti automatici effettuati direttamente da bambini inconsapevoli sui conti automatici dei genitori collegati ai loro dispositivi personali con cui giocano i figli.
È sicuramente interessante il fatto che l'Europa si stia cominciando ad interessare anche a questo genere di aspetti, sarebbe molto utile se venisse stabilito un sistema comune regolamentato per ogni fascia di utente al fine di gestire al meglio questo genere di business, magari non andando a toccare le fasce di "utenti inconsapevoli".