In occasione della Giornata internazionale degli studi clinici, che si celebra il 20 maggio, Novo Nordisk rilancia il suo impegno strategico in Italia con una crescita superiore al 50% del numero di studi clinici entro il biennio 2025-2026. Al centro della ricerca: malattie croniche come obesità, diabete e patologie cardiovascolari, ma anche malattie rare e nuove aree terapeutiche come l’Alzheimer e le patologie epatiche.
razie all’apertura del Centro di Sviluppo Clinico (CDC) in Italia nel 2024, Novo Nordisk ha già coinvolto oltre 1.200 pazienti in 300 centri attivi. Un impegno che punta a raddoppiare nei prossimi mesi, rafforzando la posizione dell’Italia come Paese strategico per la ricerca clinica internazionale.
«Vogliamo rendere l’Italia ancora più attrattiva e competitiva nella ricerca clinica», afferma Amale Chalfoun, Clinical, Medical and Regulatory Director di Novo Nordisk Italia.
L’espansione del programma di ricerca non è solo scientifica ma anche occupazionale: il team di Novo Nordisk Italia dedicato alla ricerca clinica ha visto un aumento del 100% del personale specializzato. Un segnale concreto del valore che l’azienda attribuisce a questo settore.
Nel Piano strategico del Ministero della Salute, la ricerca clinica è riconosciuta come pilastro della sanità pubblica. Favorire la collaborazione tra enti pubblici, privati e aziende farmaceutiche è essenziale per:
Tra le iniziative più significative promosse da Novo Nordisk figura il progetto CARE – Clinical Advancement and Research Excellence, coordinato da un Comitato multidisciplinare permanente. L’obiettivo è rendere più efficienti i processi che regolano gli studi clinici, ottimizzandone efficacia e rapidità.
«Il nostro è un impegno a 360°: vogliamo contribuire a una ricerca clinica sempre più all’avanguardia, sensibilizzando l’opinione pubblica e garantendo ai pazienti accesso rapido a terapie innovative», conclude Amale Chalfoun.