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La giornata mondiale della password: alcuni dati

6 Maggio 2021
- Di
Redazione
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Tempo di lettura: 2 minuti

[vc_row][vc_column][vc_column_text]GIORNATA MONDIALE PASSWORD -  Pensare che ancora oggi sia necessario ricordare le linee guida per creare una password potrebbe fare ridere. Eppure sembra che non sia ancora abbastanza: dati alla mano, l’utente medio deve fare ancora molta strada per la sua stessa sicurezza online. “123456” è ancora un evergreen da cui sembra impossibile distaccarsi: forse con questa giornata mondiale della password abbiamo alcune speranze. Anche noi del Tech Corner vogliamo fare un tentativo per redimerci da certe abitudini comode, ma rischiose.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

Password fin troppo semplici e dove trovarle

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Il 6 maggio è da alcuni anni la giornata mondiale della password, ideata dal ricercatore di sicurezza informatica Mark Burnett. Il buon proposito è di ricordare a tutti noi quanto sia importante la sicurezza di una password: peccato che lo prendiamo un po’ troppo alla lettera. Magari troviamo anche una password più o meno sicura, tuttavia usiamo la stessa per 10 piattaforme diverse et voilà. Con un solo attacco, un hacker potrebbe accedere a Facebook, Amazon e PayPal della sfortunata vittima.

Ma le peripezie della nostra pigrizia informatica non finiscono qui. Come scritto poco fa, alcune password scontate come “123456”, oppure “dragone” e “Ronaldo”, sono tutt’ora all’ordine del giorno. Svariate statistiche hanno passato in esame circa un miliardo di credenziali: tra queste, circa sette milioni sono potenzialmente accessibili a chiunque scriva “123456” ecc.

Alcune persone, invece, penseranno che basti sostituire le lettere con dei caratteri particolari, ad esempio scrivendo “r0n4₤do”. Con grande dispiacere, dobbiamo comunicare che anche quei bei tempi sono finiti. La potenza di calcolo dei computer unita ai vastissimi vocabolari online decifrano queste parole in un batter d’occhio.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

La giornata mondiale della password: ecco perché serve

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Mettendo da parte i casi tragicomici per un attimo, vi proponiamo dei dati che lasciano capire l’importanza della giornata mondiale della password.

Punto di partenza: secondo il Verizon Data Breach Investigation Report, l’81% delle violazioni informatiche avviene grazie al furto delle credenziali. In parole povere, usare password più sicure lascerebbe molti hacker senza lavoro. Forse, quando troviamo di fronte a noi una casella così piccola e semplice, tendiamo a non associare tutta la nostra privacy a cui è connessa, minimizzando il problema.

Altri dati poco ammirevoli arrivano dalle realtà aziendali: Secondo Panda Security, il 59% delle aziende si affida alla memoria umana per la gestione delle password.

Per quanto possa sembrare un’abitudine noiosa e poco importante, la nostra attività online dipende essenzialmente dalle nostre password. A questo punto, continuiamo a rifarci alle linee guida che troviamo sul web: sperando che “1234” diventi appannaggio di altri tempi.

Per saperne di più clicca qui.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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