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Google Stadia, chiude dopo due anni: la reazione dei sviluppatori

30 Settembre 2022
- Di
Viola
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Tempo di lettura: 2 minuti

CHIUDE GOOGLE STADIA - Nel marzo del 2019 Google annunciò il rilascio di Stadia, una tra le prime piattaforme a permettere il il cloud gaming, ovvero di giocare senza l’utilizzo di una console, ma appoggiandosi esclusivamente alle piattaforme di Google. Il successo di Stadia sembrava assicurato, invece a distanza di due anni è arrivata la notizia della chiusura. 

L’annuncio della chiusura di Google Stadia 

Dal 18 gennaio 2023 Stadia chiuderà i server. La notizia è arrivata un po’ improvvisamente ma non ha di certo sorpreso. Infatti già da tempo, quasi da subito si potrebbe dire, il logo di Stadia non compariva nei trailer dei giochi compatibili e anche le testate giornalistiche si sarebbero dimenticate di citare Stadia negli articoli sulle nuove uscite tra piattaforme supportate. 

La chiusura della piattaforma Google ricade principalmente sui giocatori che rischiano di perdere ore e ore di gioco e di progressi, che gli utenti abbonati potranno continuare a salvare fino al giorno di chiusura. Google ha previsto il rimborso del costo dell’abbonamento, ma non sembra aver preso in considerazione il rimborso del tempo e dei progressi che i giocatori hanno speso su Stadia. Inoltre è alto il rischio che alcune della ‘rare’ escluse di Stadia rischiano di diventare ingiocabili da gennaio, a meno di non trovare presto una nuova piattaforma dove trasferirsi. 

Le cause della chiusura

Identificare le cause esatte che hanno portato al flop di Stadia è complicato. Le cause sembrano essere molteplici e dipendere da numerose concause. Il costo della piattaforma non sembra costituire un vero ostacolo, perché i 9,99 euro al mese per l’abbonamento Pro, paragonati ai 12,99 di Xbox Game Cloud sono oggettivamente più economici. Il problema sta nell’offerta fornita a fronte della spesa. 

L’offerta Xbox mette a disposizione degli abbonati accesso illimitato a un catalogo di oltre una 100 giochi. La library offerta da Stadia è nettamente inferiore anche per gli abbonati Pro, mentre a chi utilizza la piattaforma con accesso gratuito obbliga l’acquisto dei singoli giochi. 

Stadia, pur avendo un prezzo contenuto di 9,99 euro al mese nel suo abbonamento Pro, offre pochi giochi inclusi al mese, oltre ad obbligare i suoi giocatori all’acquisto dei singoli giochi nel caso in cui si sfruttasse l’abbonamento gratuito

La reazione di sviluppatori e produttori

Il flop di Stadia era annunciato, ma l'annuncio di Google sulla chiusura di Stadia ha sorpreso gli stessi sviluppatori dei giochi. Lo si intuisce chiaramente dalle parole di Rebecca Heineman, designer e programmatrice statunitense, rilasciate a GLHF.

“Nessuno, nemmeno i dipendenti di Stadia lo sapevano. Lo hanno scoperto quando è andato online il post sul blog”. 

La Heineman, che al momento dell’annuncio stava lavorando insieme allo sviluppatore Olde Sküül, ad un port moderno di Luxor Evolved, continua:  “circa quattro mesi di lavoro” sono stati ora mandati in fumo, il che “per un minuscolo sviluppatore come Olde Sküül, è un sacco”.

Per fortuna non tutto è andato perduto perché come ha affermato sempre la Heineman su Twitter: “Se non altro, Google ci ha contattato e sta lavorando per attutire il colpo dovuto al fatto che il nostro titolo per Stadia sia stato cancellato. Almeno sarà su altre piattaforme (Nintendo Switch, Xbox e PlayStation, ndr.)”. 

Dopo i programmatori si sono fatti sentire anche i produttori. Tra i primi Ubisoft, che ha annunciato di consentire agli utenti possessori di giochi Google Stadia di trasferirli su PC grazie alla piattaforma Ubisoft Connect.

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