Forte terremoto in Marocco: l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato una magnitudo di 7.0 e una profondità di 10 chilometri, con epicentro nelle montagne dell’Atlante a 78 km da Marrakech. Almeno 1037 le persone che sono rimaste uccise e 1204 quelle ferite nel sisma, che ha distrutto edifici nelle principali città e spinto molte persone in preda al panico a riversarsi nelle strade e nei vicoli, da Rabat a Marrakech. Il Presidente Meloni: "Italia pronta a dare sostegno".
Il piccolo villaggio di Moulay Brahim, scavato nel fianco di una montagna a sud di Marrakech, è risultato particolarmente colpito. La maggior parte dei muri degli edifici sono crollati, le finestre sono andate in frantumi e più di una dozzina di case sono state ridotte in macerie. Almeno cinque residenti sono rimasti intrappolati.
Il ministero ha scritto che la maggior parte dei danni si è verificata al di fuori delle città e dei paesi. I marocchini hanno pubblicato video che mostrano edifici ridotti in macerie e polvere e parti delle famose mura rosse che circondano la città vecchia di Marrakech, patrimonio mondiale dell’UNESCO, danneggiate.
“Questi tipi di terremoti sono per fortuna rari ed è difficile avere una casistica. Ma oggi, con la sismologia moderna, e l’esperienza a livello mondiale, siamo molto più attenti di prima, e sappiamo che spessisimo potrebbe capitare una nuova scossa almeno della stessa magnitudo dopo un grande terremoto. Quindi non possiamo escludere sicuramente repliche, anche forti, in questa zona. Dobbiamo fare attenzione perché gli edifici sono resi fragili dalla prima scossa, e anche una più debole potrebbe avere conseguenze nefaste”.
A dirlo a LaPresse è Andrè Herrerò, sismologo e responsabile del Centro di Pericolosità Sismica dell’INGV. “In Marocco parliamo di una sismicità piuttosto bassa – prosegue Herrerò -, ma ogni tanto capitano dei terremoti causati dalla spinta della placca africana verso la placca euroasiatica. Abbiamo questa catena di montagne che borda la parte sud-est del Marocco in cui capitano ogni tanto dei terremoti. A parte questo dell’ultima notte, che è stato il più forte mai registrato nella storia recente del Paese, dobbiamo citare anche il terremoto di Agadir del 1960, una tragedia con un numero di morti superiore a 10.000”.
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, oggi a Nuova Delhi per il vertice G20, ha appreso con dolore il tragico bilancio del devastante terremoto che ha colpito il Marocco. Lo riferisce una nota di palazzo Chigi spiegando che la premier ha espresso “vicinanza e solidarietà al Primo Ministro Aziz Akhannouch, ai familiari delle vittime e al popolo marocchino“, manifestando “la piena disponibilità dell’Italia a sostenere il Marocco in questa emergenza”.
In questa circostanza così dolorosa per l’amico popolo marocchino, desidero far pervenire a Vostra Maestà, al Governo e a tutte le famiglie di quanti hanno perso la vita le espressioni di profondo cordoglio dell’Italia e le mie sentite condoglianze. Vi siamo vicini con sentimenti di autentica solidarietà e auguriamo ai feriti un completo ristabilimento, manifestando disponibilità a contribuire ai complessi lavori di soccorso”. Lo scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel messaggio inviato a sua maestà Muhammad VI, re del Marocco.
Sono 400 gli italiani attualmente in Marocco, colpito nella notte da un forte terremoto, e “stanno tutti bene”. Lo ha reso noto il capo dell’Unità di crisi della Farnesina, Nicola Minasi, parlando a Rainews24. Oltre ai primi 200 italiani che erano già stati segnalati e contattati, ce ne sono altri 200 che partecipavano a una convention aziendale, ha spiegato il diplomatico. “Siamo in contatto con tutti”, ha assicurato Minasi.
Il 20 settembre il Re Mohammed VI ha deciso di dare il via a una nuova sessioni di interventi per ricostruire le regioni colpite dal terrromoto. Con i nuovi interventi approvati il bugdet complessivo dedicato a questa missione diventa di circa 12 miliardi di dollari che verranno stanziati su un periodo di cinque anni, in favore di una popolazione di 4,2 milioni di abitanti nelle cinque province colpite dal sisma. Altri 200 milioni di dollari, riporta LaPresse, dovrebbero arrivare dal Fondo Hassan II.
Il programma completo dei lavori di ricostruzione ---> Terremoto Marocco, le componenti del programma