L’esclusione del Gran Premio di Imola dal calendario di Formula 1 a partire dal 2026 non è una sorpresa improvvisa, ma l’esito di una crisi annunciata. A confermare i segnali premonitori è una lettera del presidente e amministratore delegato di Formula One Group, Stefano Domenicali, inviata il 30 dicembre 2024 ai ministri Giancarlo Giorgetti, Matteo Salvini e Andrea Abodi, e visionata da LaPresse.
Pur non citando direttamente Imola, Domenicali nella missiva esprimeva forti preoccupazioni sul futuro del rapporto con l’Italia, soprattutto in merito alla gestione dell’Automobile Club d’Italia (ACI), commissariata il 3 marzo 2025 a seguito di un decreto della Presidenza del Consiglio. La situazione dell’ACI ha sollevato dubbi sulla capacità di garantire gli standard richiesti per ospitare un GP di F1.
Nella lettera, l’ex team principal della Ferrari sottolinea l’importanza di una relazione stabile con ACI, definita "punto di riferimento e garanzia di credibilità" per la F1 a livello internazionale. Domenicali evidenzia come la realizzazione di un Gran Premio richieda, oltre a risorse economiche, una capacità progettuale, gestionale e organizzativa affidabile. Il cambio al vertice dell’ACI rischia di compromettere tali garanzie.
Anche il futuro del GP di Monza, il cui contratto scade nel 2031, viene indirettamente messo in discussione. La pista brianzola necessita di urgenti lavori di ammodernamento, sinora gestiti dall’ex presidente Angelo Sticchi Damiani, estromesso proprio a seguito del commissariamento.
Attualmente l’ACI è sotto la guida del commissario straordinario Tullio Del Sette, ma la situazione potrebbe cambiare a breve. Il 9 luglio è in programma l’assemblea elettiva già fissata da Sticchi Damiani prima della sua rimozione, con Giuseppina Fusco e Geronimo La Russa – figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa – in corsa per la successione.
Un eventuale colpo di scena potrebbe arrivare il 19 giugno, quando il Consiglio di Stato si pronuncerà sulla sospensiva richiesta dall’ex presidente Sticchi Damiani, rieletto a larga maggioranza lo scorso ottobre per il quadriennio 2025-2028.