Calcio e inclusione: il modello virtuoso di Juventus ONE e Insuperabili al Salone del Libro di Torino
Al Salone del Libro di Torino, all’interno dello spazio espositivo della Città di Torino, si è svolto il panel “Calcio e inclusione. Storie di passione”: un momento di confronto prezioso tra esperienze concrete che raccontano come lo sport possa diventare un veicolo di trasformazione culturale.
Protagonisti dell’incontro sono stati Giorgio Chiellini, ex capitano della Juventus e oggi dirigente del club, Marco Tealdo, responsabile del progetto Juventus ONE, e Davide Leonardi, fondatore degli Insuperabili. Tre voci unite da un’unica visione: fare del calcio un linguaggio accessibile a tutte e tutti, in cui la disabilità non sia un ostacolo ma una condizione da valorizzare.
Dalla scuola calcio alla Coverciano del calcio paralimpico
«Mi sono avvicinato agli Insuperabili perché quei ragazzi avevano bisogno di una mano, soprattutto dal punto di vista economico», ha raccontato Chiellini. Un impegno iniziato anni fa e che oggi ha portato alla nascita di 20 Academy in tutta Italia, oltre a progetti all’estero. Un sogno in crescita che guarda avanti: «Abbiamo due progetti centrali: uno formativo e uno più ambizioso, creare la nostra casa, la Coverciano del calcio paralimpico», ha dichiarato Leonardi.
Il messaggio è chiaro: «Nella disabilità non c’è nulla di speciale, ma solo la voglia di vivere il quotidiano in modo concreto e dignitoso».
Juventus ONE: oltre lo sport, un cambiamento culturale
Nel racconto di Marco Tealdo, Juventus ONE non è semplicemente una squadra: «Juventus ONE è un punto d’incontro, un luogo dove è abolito ogni forma di pietismo e abilismo». Il progetto coinvolge oggi 120 atleti suddivisi in 7 squadre, supportati da un team multidisciplinare di 39 professionisti tra tecnici, educatori e medici.
«Non sono persone sfortunate, ma veri e propri atleti. Juventus ONE è voler essere calciatori, con l’ambizione di vincere e la responsabilità che comporta». Un’esperienza che, come ha sottolineato Chiellini, «non farà segnare un gol in più la domenica, ma lascia un segno profondo nella società e sul territorio».
Torino: terreno fertile per l’inclusione
Presente anche l’Assessore allo Sport del Comune di Torino, Mimmo Carretta, che ha ricordato come la città stia investendo nella creazione di spazi sportivi accessibili e nella riduzione delle barriere architettoniche: «Il nostro DNA è fatto di parole semplici come accoglienza, orgoglio e capacità di stupire. E questo ci rende terreno fertile per iniziative come Juventus ONE e Insuperabili».
Un esempio da esportare
Il panel ha messo in luce come Juventus ONE e Insuperabili rappresentino modelli virtuosi di inclusione nel calcio, con l’obiettivo di ispirare realtà simili in tutta Italia. In un contesto come quello del Salone del Libro, tradizionalmente dedicato alle storie, quella di questi due progetti è una narrazione di sport, impegno e diritti. Una storia che merita di essere raccontata — e replicata.
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